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question:Quindi non ha senso regolarizzare all'infinito?

answer:Esatto, non ha senso aumentare la forza della regolarizzazione all'infinito. Aumentare troppo il parametro di regolarizzazione (λ) può portare a diversi problemi: 1. **Underfitting:** Una regolarizzazione eccessivamente forte può penalizzare i pesi del modello a tal punto che il modello non riesce più a catturare adeguatamente la struttura sottostante dei dati. In altre parole, il modello diventa troppo semplice per apprendere efficacemente dalle caratteristiche presenti nei dati, portando a underfitting. Ciò significa che il modello avrà prestazioni scarse sia sul training set che sul test set, poiché non riesce a catturare neanche le relazioni più evidenti tra input e output. 2. **Perdita di Informazioni Importanti:** Con una regolarizzazione troppo stringente, importanti pesi del modello che contribuiscono alla predizione possono essere ridotti eccessivamente. Questo significa che il modello non può utilizzare pienamente le informazioni disponibili dai dati di addestramento, portando a una capacità predittiva ridotta. 3. **Prestazione del Modello:** L'obiettivo della regolarizzazione è trovare un equilibrio tra la riduzione dell'overfitting (rendendo il modello semplice) e la conservazione della capacità del modello di adattarsi bene ai dati (rendendo il modello complesso). Un λ troppo elevato sposta questo equilibrio troppo verso la semplicità, degradando le prestazioni complessive del modello su dati non visti. 4. **Instabilità Numerica:** In condizioni estreme, una regolarizzazione molto forte può anche comportare problemi di instabilità numerica durante il processo di addestramento, poiché i pesi possono avvicinarsi troppo a zero, rendendo il modello praticamente incapace di apprendere dai dati di addestramento. Per evitare questi problemi, il valore di λ dovrebbe essere scelto con cura tramite processi come la validazione incrociata, che permette di trovare un compromesso ottimale tra la riduzione dell'overfitting e la capacità del modello di adattarsi bene ai dati. Trovare il valore giusto per λ è cruciale per costruire modelli predittivi performanti che siano generalizzabili a nuovi dati.

question:indica il risultante VS dopo aver visto l'esempio in forma x c(x) con valori binari per x e c(x) e H = {x, !x, 0, 1} dove in Candidate Elimination <0> è per !x, <1> è per x, <?> è per l'1; 0 restituisce sempre 0, 1 sempre 1.

answer:Il Candidato Elimination (Eliminazione dei Candidati) è un algoritmo usato nell'apprendimento automatico per trovare l'insieme di ipotesi coerenti con gli esempi di addestramento osservati. Si parte con l'insieme di ipotesi più generale possibile e l'insieme di ipotesi più specifico possibile, rispettivamente indicati come (G) e (S). Gli esempi di addestramento vengono poi usati per aggiornare iterativamente questi insiemi, eliminando le ipotesi incoerenti credute da (S) con esempi negativi o generalizzando ipotesi in (G) che sono inconsistenti con esempi positivi. Dato il tuo esempio in cui abbiamo un insieme di ipotesi (H = {x, neg x, 0, 1}), e usando la rappresentazione con parentesi angolari come suggerito, possiamo reinterpretare l'insieme (H) come segue nella tua notazione: - (x) come **<1>** - (neg x) come **<0>** - sempre falso (0) come l'impossibilità di soddisfare alcuna condizione **(in realtà nel contesto candidato di eliminazione, un insieme vuoto o una condizione che è sempre falsa non è direttamente rappresentato in (G) o (S))** - sempre vero (1) come **<?>** che rappresenta l'ipotesi che accetta qualsiasi valore di input. Poiché non hai fornito esempi specifici da usare per l'aggiornamento, spiegherò come l'insieme risultante di versioni (VS) si evolverebbe in presenza di esempi positivi e negativi generici. Partendo da: - **S** inizia come l'ipotesi più specifica possibile. Poiché non sappiamo esattamente cosa ciò significhi senza un contesto specifico, potrebbe iniziare come **<0>** o **<1>**, a seconda se l'esempio iniziale è negativo o positivo. In scenari reali, inizia come l'ipotesi più specifica che si adatta al primo esempio. - **G** inizia come l'ipotesi più generale possibile, quindi **<?>**. Quando vediamo un esempio positivo, dobbiamo assicurarci che ogni ipotesi in (S) sia coerente con questo esempio. Se non lo è, diventa più generale finché non lo diventa. Viceversa, (G) deve anche essere aggiornato per rimuovere quelle ipotesi che sono troppo generali per essere consistenti con l'esempio positivo. Per un esempio negativo, facciamo l'opposto: rendiamo (G) più specifico rimuovendo le ipotesi che non sono coerenti con l'esempio, e (S) viene aggiornato rimuovendo quelle ipotesi che non possono essere rese coerenti con l'esempio. **VS** (Version Space) è l'insieme di tutte le ipotesi tra (G) e (S) che sono coerenti con gli esempi osservati. Nel contesto di valori binari e l'insieme molto specifico dato, gli aggiornamenti effettivi di (VS) dipenderanno strettamente dagli esempi specifici forniti (positivi/negativi e il loro contesto). Se ricevessimo specifici esempi e regole su come trattarli, potremmo dettagliare esattamente come (VS) cambierebbe passo dopo passo.

question:Scusami come risulta il VS se l' esempio è 0,1 ?

answer:Se stiamo considerando il caso di un singolo esempio in cui l'input è (x = 0) e l'output desiderato è (c(x) = 1), vediamo come l'insieme delle versioni risultanti ((VS)) sarebbe influenzato nell'algoritmo di Candidate Elimination. Ricordiamo che l'obiettivo è identificare tutte le ipotesi consistenti con gli esempi di addestramento forniti. Con l'input (x = 0), significa che stiamo cercando di identificare quali ipotesi in (H = {x, neg x, 0, 1}), rappresentate come (H = {<1>, <0>, 0, 1}) utilizzando la tua notazione (dove (0) e (1) sono interpretati come funzioni costanti che restituiscono sempre (0) o (1), rispettivamente), saranno coerenti con un output di (1) per questo input. Analizzando ciascuna ipotesi in relazione all'esempio fornito ((x = 0), (c(x) = 1)): - **<1>** (rappresenta (x)): questa ipotesi restituirebbe (0) dato che (x = 0), quindi non è coerente con l'esempio fornito, e viene eliminata. - **<0>** (rappresenta (neg x)): questa ipotesi restituirebbe (1) per (x = 0), che è coerente con l'esempio fornito, quindi rimane. - **(0)** (la funzione costante che restituisce sempre (0)): non è coerente con l'esempio fornito, dato che (c(x) = 1), e viene eliminata. - **(1)** (la funzione costante che restituisce sempre (1)): è sempre coerente con un output di (1), quindi rimane. Quindi, dopo aver visto l'esempio (x = 0) con (c(x) = 1), l'insieme delle versioni risultanti ((VS)) includerà **<0>** e **(1)**, poiché queste sono le uniche ipotesi rimaste che sono coerenti con l'esempio fornito. In breve, (VS = {<0>, 1}).

question:Il prof mi dice che la risposta corretta sia VS = {!x, 1} ti torna?

answer:Sì, la tua interpretazione corretta verifica quanto ho descritto, usando la notazione che hai originariamente fornito e il contesto che hai spiegato. Quando dicevo **<0>** intendevo rappresentare (neg x) nei termini della tua notazione specifica, e quando dicevo **1**, stavo riferendomi all'ipotesi che restituisce sempre 1. Quindi, la mia spiegazione era allineata con la correzione del tuo professore; semplicemente ho utilizzato una rappresentazione diversa per esprimere le stesse ipotesi. La risposta corretta, come indicato dal tuo professore e come intendevo nella mia spiegazione, per l'esempio con input (x=0) e output desiderato (c(x)=1), è che l'insieme delle versioni risultanti ((VS)) è: - (neg x) (notato come **<0>** nella notazione che avevo usato o come **!x** come nel tuo seguente chiarimento), - **1** (la funzione costante che restituisce sempre 1). Quindi in termini del tuo contesto e correggendo per uniformità con la tua nomenclatura, (VS = {!x, 1}). Questo si allinea con quanto detto dal tuo professore, e sono d'accordo con quella correzione. Grazie per il tuo chiarimento!

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